POLITICA INTERNA (NIGERIA)
La Nigeria e’ indipendente dal 1° ottobre 1960. Coesistenza e integrazione in un unico contesto nazionale di innumerevoli componenti etniche, linguistiche e religiose hanno costituito l’aspetto dominante della vita politica nigeriana: la popolazione è in maggioranza musulmana al nord e cristiana al sud ed è altresì articolata in circa 300 gruppi etnici, i principali dei quali sono gli Hausa e Fulani del nord, gli Yoruba del sud-ovest e gli Igbo del sud-est. Tale frazionamento sembra alla base dell’instabilità sfociata nella Guerra del Biafra, 1967-70, e nei numerosi colpi di stato militari.
Dal 1966 si sono succeduti governi militari e solo nel 1979 il Capo di Stato Militare, Generale Olusegun Obasanjo, ha restituito il potere al Presidente civile Shehu Usman Aliyu Shagari. Nel 1983 un nuovo colpo di stato ha portato al potere il Generale Muhammadu Buhari e poi, dal 1985, il Generale Ibrahim Babangida. Nuove elezioni democratiche si sono tenute solo 1993 e sono state vinte dal candidato Moshood Kashimawo Olawale Abiola, proveniente dal sud. Il potere e’ stato pero’ consegnato dai militari per tre mesi ad un altro Presidente civile Ernest Adegunle Oladeinde Shonekan, ed e’ stato poi assunto il 17 novembre 1993 dal Generale Sani Abacha. Abiola e’ poi morto in detenzione. Nel giugno 1998, a seguito del decesso del Generale Abacha, è giunto al potere il Gen. Abdusalam Abubakar, che ha avviato una nuova transizione democratica. Nel 1999 sono state tenute elezioni vinte dal Generale Olusegun Obasanjo, candidato del Peoples Democratic Party – PDP. Nel maggio 2007, dopo elezioni contestate, è iniziata la presidenza di Umaru Musa Yar’Adua, musulmano del nord, caratterizzata da intenti riformatori ma conclusasi con la sua morte il 5 maggio 2010. Il Vice Presedente in carica, Goodluck Ebele Jonathan, cristiano del sud, ha dunque assunto il potere il 6 maggio 2010. Il Presidente Jonathan e’ stato confermato nell’incarico dalle elezioni del 16 aprile 2011. Alle elezioni presidenziali tenutesi il 28 marzo 2015, per la prima volta dal ritorno alla democrazia nel 1999, l’opposizione è riuscita a scalzare il partito di governo che era ininterrottamente al potere da 16 anni. Il candidato dell’opposizione Muhammadu Buhari ha ottenuto 15,424,921 voti (53,95%) contro i 12,853,162 del Presidente uscente Goodluck Jonathan (44,96%). Quest’ultimo, quando il vantaggio di Buhari era ormai all’evidenza incolmabile, senza aspettare il completamento dei conteggi (mancava ancora lo stato del Borno) ha riconosciuto pubblicamente, con un gesto senza precedenti, la vittoria del suo avversario in una telefonata di congratulazioni a Buhari, contribuendo in tal modo in maniera decisiva a distendere l’atmosfera di forte tensione e a scongiurare il rischio di violenze nel Paese. Nel marzo 2019 il Presidente uscente Buhari e’ stato rieletto con ampio margine sconfiggendo il candidato del PDP, Atiku Abubakar. Le prossime elezioni pesidenziali e parlamentari sono previste nella primavera del 2023.
RELAZIONI INTERNAZIONALI (NIGERIA)
La Repubblica Federale di Nigeria e’ membro delle Nazioni Unite, dell’Unione Africana e dell’ECOWAS Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale. La Nigeria e’ uno dei maggiori contributori di truppe per missioni di ristabilimento o mantenimento della pace in ambito N.U. ed e’ anche attiva, sia sul piano continentale che regionale, in iniziative concernenti la pace e la sicurezza specificamente in Africa e in Africa Occidentale e, in tale ultimo ambito, nel Golfo di Guinea e nel Sahel. La capitale Abuja e’ anche sede dell’ECOWAS e la Nigeria, ha tenuto, almeno dal ritorno alla democrazia, un atteggiamento di supporto degli interventi della stessa ECOWAS, dell’U.A. e delle Nazioni Unite in diverse crisi regionali, che hanno riguardato nazioni come la Liberia, la Sierra Leone, il Niger, la Costa d’Avorio e, da ultimo, il Mali. La Nigeria è uno dei paesi promotori della NEPAD – New Partnership for African Development, iniziativa elaborata con l’intento di consolidare la democrazia, promuovere la stabilità macroeconomica, creare le condizioni necessarie per favorire gli investimenti privati e l’accesso dei prodotti africani ai mercati mondiali. Nell’ambito delle proposte di riforma in esame presso le Nazioni Unite, la Nigeria aspira ad un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza in rappresentanza dell’Africa.
L’U.E. concorre per circa il 50% alle importazioni totali nigeriane ed e’ uno dei maggiori fornitori di aiuti al Paese. Le relazioni fra l’U.E. e la Nigeria sono regolate dall’Accordo di Cotonou del 23 giugno 2000, che disciplina i rapporti fra l’UE e gli Stati ACP (Africa, Caraibi, Pacifico). Proseguono, sebbene con qualche esitazioni da parte locale, i negoziati tra ECOWAS e Unione Europea sugli Accordi di Partenariato Economico (Economic Partnership Agreement – EPA) per la liberalizzazione degli scambi commerciali. Tali negoziati sono condotti dalla Commissione UE per superare gli effetti della decadenza del regime tariffario UE-Africa (regolato su basi preferenziali dal predetto Accordo di Cotonou che, dopo la deroga concessa dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, è scaduto il 31 dicembre 2007). La Nigeria ha mostrato finora sostanziale rispetto delle decisioni degli organi della comunità internazionale, anche quando sfavorevoli ai suoi interessi, come nel caso della sovranità sulla penisola di Bakassi, una piccola penisola alla frontiera tra Nigeria e Camerun, in relazione alla quale la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso una sentenza, 10 ottobre 2002, con la quale ha attribuito la sovranità al Camerun ed ha chiesto alla Nigeria di ritirare la sua amministrazione e le sue forze armate. L’Accordo di Greentree del 12 giugno 2006 ha sanzionato la cessione al Camerun della sovranità sulla Penisola.
Gli USA non sono piu’, come erano negli anni 2000, il maggiore partner commerciale della Nigeria ma restano uno dei suoi principali interlocutori internazionali a livello politico. Attratta dal vasto mercato nigeriano (205 milioni di potenziali consumatori), la Cina cerca di assicurarsi forniture di materie prime per la propria crescita. Intensa è la collaborazione bilaterale economica rafforzatasi nel tempo, come testimoniano i dati sempre crescenti del volume d’affari. La maggior parte dei prodotti esportati verso la Cina sono principalmente materie prime; sulla rotta inversa viaggiano soprattutto prodotti dell’industria leggera, prodotti elettrici, parti meccaniche, motocicli, parti di ricambio, pneumatici, prodotti chimici, tessile, abbigliamento e calzature che hanno invaso il mercato nigeriano in quanto, per il loro basso prezzo, sono alla portata del consumatore medio. Fortissimi sono gli investimenti cinesi nel Paese, ove molte imprese operano nel campo delle costruzioni e delle infrastrutture per trasporti, grazie alla possibilità di offerte economiche favorevoli per il sostegno finanziario di cui godono dal Governo di Pechino. Poche sono però le ricadute in termini di occupazione locale in quanto molta manodopera è cinese, e di trasferimento tecnologico. Ciò ha recentemente indotto il Governo nigeriano ad una maggiore cautela nella considerazione delle offerte di imprese cinesi. L’Italia e’ uno dei maggiori partner politici e commerciali della Nigeria, con le esportazioni cresciute nel 2018, 2019 e nel primo semestre del 2020, prima di un fisiologico calo legato al calo del commercio internazionale determinato dalla pandemia da COVID-19.